Erano giorni caldissimi di un’estate ormai inoltrata.
Mancavano diverse ore dall'ora di pranzo ma nel centro di Grândola si vedevano davvero poche persone.
Camminavo lentamente lungo quei marciapiedi ed intorno tutto ero chiaro e luminoso; il bianco di quegli edifici rifletteva così tanto la luce che quasi dava fastidio agli occhi. Sembrava che il tempo si fosse fermato da quanto questa cittadina fosse caratterizzata da edifici tipici portoghesi.
Ma le regole sono fatte per essere infrante.
A rompere il ritmo di questo schema ci pensa infatti il centro congressi progettato da Aires Mateus. Un parallelepipedo di un bianco mai visto, scolpito come un blocco di marmo che si palesa al visitatore in tutta la sua eleganza.
Fu una folgorazione.
Una bianchissima folgorazione.