Lo scossone della frenata mi ha svegliato subito.
Durante quel viaggio avevo scaricato tutta l'eccitazione dei giorni precedenti. Ero crollato.
Deambulavo ciondolante lungo il corridoio del pullman, tre gradini un pò troppo alti da fare e finalmente il primo piede fuori.
Ricordo quel vento freddo grattare sulle mie guance; mi strinsi tra le braccia e guardai verso l'alto.
Vedevo solo una distesa blu, intensa e profonda, gli occhi si perdevano a guardarlo.
Solo quel volume nero tagliava questa immagine in due. Un parallelepipedo perfetto di cui non si vedeva la fine.
Ero a Chicago in una mattina autunnale, ma ahimè, la mia valigia era smarrita.