La mia tonalità

Quando mi interrogo sul mio lavoro, in maniera quasi del tutto involontaria, mi ritrovo a riflettere sulla specificità delle cose.

Questa idea di specificità, intesa come il rapporto delle cose con il proprio intorno, esce fuori ogni qual volta che mi approccio ad un lavoro.

Ma più passa il tempo più mi rendo conto che questa specificità non la considero solo come semplice relazione con la tradizione, ma piuttosto legata alla ricercata di qualcosa di più coinvolgente: la sua tonalità.

La capacità di percepire il momento in cui l’architettura necessita di un discorso delicato, sensibile o protettivo oppure al contrario uno rigoroso, duro o impositivo è ciò su ciò che più mi preoccupa.

Se quindi l’architettura è un linguaggio ciò che mi interessa è proprio come intonare questo linguaggio.

Sapere come modulare la voce dell’architettura è il grande obiettivo che mi pongo ogni qual volta mi confronto con edifici come quello rappresentato.

Musée Cantonal des Beaux-Arts_Barozzi/Veiga

Lausanne, Switzerland_2019

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Il mio tuffo ghiacciato

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Il mio cielo riflesso