Ricordo ancora il tragitto dal JFK a Hell’s Kitchen.
I miei primi passi nella città che ho sognato e bramato.
Il pullman viaggiava lentamente in mezzo al traffico diretto in città. I cartelloni stradali mi suggerivano le miglia che mancavano, e intanto, avidamente, guardavo tra viadotti e casermoni giganti l’orizzonte per scorgere i primi grattacieli.
Le mie cuffie suonavano Norah Jones, e come per magia da lontano scorgevo quelle vertiginose pareti vetrate brillare colpite dai raggi del sole.